Nel caso in cui stiate ristrutturando casa e necessitiate quindi di un nuovo impianto elettrico, o comunque se vi siete accorti di avere un impianto obsoleto e quindi dovete cambiarlo, è necessario procedere seguendo delle regole specifiche.
L’impianto potrà essere realizzato e installato solo da un professionista
Il tutto è regolamentato dal D.M. 37/2008, che specifica tutti gli aspetti necessari per produrre un nuovo impianto a norma di legge. Innanzitutto, le nuove regole vietano categoricamente di mettere mano agli impianti a chiunque non possieda la qualifica professionale per farlo. Per cui, sarà impossibile per il proprietario dell’impianto (se non possiede competenze specifiche) rifare l’impianto per conto proprio. Oltre ad essere molto pericoloso infatti, è vietato dalla legge italiana.
Il proprietario dovrà rivolgersi ad un tecnico professionista iscritto all’albo, che saprà attuare tutte le pratiche secondo la normativa. Per prima cosa, il Decreto sopra citato pone l’obbligo per il tecnico di comporre un progetto per il nuovo impianto elettrico domestico, prima dell’installazione. Ma solo nel caso in cui la potenza supera i 6 kW, altrimenti basterà la presenza della Dichiarazione di Conformità. Questo progetto andrà a specificare la composizione, l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento dell’impianto in questione. Egli dovrà firmare il progetto, e si prenderà ogni responsabilità nel caso in cui quell’impianto si riveli malfunzionante.
Successivamente, il professionista dovrà inviare la documentazione al SUE (Sportello Unico per l’Edilizia), nel Comune dell’abitazione in cui verrà installato l’impianto elettrico. Il progetto dovrà contenere obbligatoriamente:
Schema dell’impianto;
Disegni planimetrici;
Relazione specifica con i dettagli dell’installazione o dell’ampliamento;
Caratteristiche sull’utilizzo dei materiali;
Misure di sicurezza da rispettare.
In seguito all’installazione dell’impianto, egli dovrà stilare la DiCo (Dichiarazione di Conformità) che abbiamo accennato prima. Il D.M. 37/2008 infatti rende obbligatoria la presenza della DiCo per tutti gli impianti di nuova realizzazione. Sottolineiamo nuovamente che il progetto stilato dal tecnico dovrà essere fatto solamente con gli impianti che superano i 6 kW di potenza, se no basterà la Dichiarazione.
La DiCo è il documento che garantirà che l’impianto è sicuro ed è stato fatto a norma di legge. Il tecnico dovrà consegnare la Dichiarazione al SUE entro 30 giorni dall’installazione dell’impianto.
Caratteristiche basilari di un impianto elettrico a norma
Gli impianti elettrici di nuova produzione sono molto diversi da quelli che venivano realizzati prima delle nuove normative. Vediamo le caratteristiche che deve avere un nuovo impianto per essere a norma di legge.
Il centralino è più grande di quelli vecchi, e deve possedere un interruttore generale e minimo due interruttori differenziali. Da quello generale partiranno i fili conduttori che vanno a collegarsi al quadro elettrico dell’impianto. Quest’ultimo dovrà contenere gli interruttori magnetotermici e il salvavita.
Le prese di corrente dovranno essere posizionate ad un’altezza di 30 cm dal pavimento, ad eccezione del bagno e della cucina, in cui si posizioneranno a 110 cm da terra. Inoltre, ci dovranno essere tre cavi conduttori per fase di corrente, per la messa a terra e per il neutro.
Oltre a tutto questo, esistono tante altre caratteristiche più specifiche perché un impianto possa essere considerato a norma di legge. Per esempio, la composizione e la sistemazione dei cavi in cui passa la corrente, l’obbligo delle luci di emergenza, i conduttori protettivi, le linee, e il collegamento entra-esci delle prese.
Insomma, la produzione e l’installazione di nuovi impianti elettrici domestici richiedono processi complicati, in cui serve attenzione, precisione, e soprattutto, competenza. Ricordate quindi di rivolgervi sempre a tecnici professionisti iscritti all’albo, in quanto il rifacimento dell’impianto elettrico per conto proprio, oltre ad essere estremamente pericoloso, è categoricamente vietato dalla legge italiana.